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“THE SATURDAY HUNTER” – Film ( IRAN 2011 )

12 Dic

 

 

Iranian distributor has big plans for making anti-Zionist films

TEHRAN — The managing director of Iran’s Jebraeil Film Distributing Company announced that Zionists should wait for the company’s big plans for making anti-Zionist films.

 
Mohsen Sadeqi made the remark in response to an objection by Radio Israel on the nationwide screening of the anti-Zionism film “The Saturday’s Hunter”, which has been distributed by Jebraeil.
 
The company has announced its plan to screen the film in Iranian universities and seminaries.
 
“The film is still being screened in eight theaters in Tehran and according to a poll conducted by the IRIB, over 40 percent of the film audience called the film excellent,” Sadeqi added.
 
He said that the university students and theologians asked for screening of the film and the company “is obligated to fulfill their desires.”
 
“It is natural that the Zionists are angry about the film screening which make us more strong-willed,” he said.
 
“Unfortunately several officials and organizations do not agree to support the film although it is an important movie which makes Zionists angry,” he lamented.
 
He warned that he will publish the name of organizations which support the film project in the near future and will also complain about those institutions which refuse to support the movie.
 
Directed by Parviz Sheikhtadi, Ali Nasirian, Amir-Yal Arjomand, Darine Hamze and Mehdi Faqih star in “The Saturday Hunter”.
 
The film narrates the story of a Jewish widow who marries a Christian man. The grandfather of her son asks her to bring his grandson to spend a short time with him after which the boy can decide whether to stay with his mother or his grandfather.
 
“It is the first movie that reveals some novel aspects about Zionism, focusing on radical Zionism,” Sheikhtadi previously mentioned in a press release.
 

LE UOVA DEL SERPENTE – GIUDAISMO TALMUDICO E PEDOFILIA

12 Dic

LE UOVA DEL SERPENTE – GIUDAISMO TALMUDICO E PEDOFILIA

 

 

 

 

 

 

–         di Dagoberto Bellucci

 

 

 

 

 

 

“Secondo la legge giudaica, l’uccisione di un ebreo è un crimine capitale… Il caso è del tutto differente se la vittima è un non-ebreo. L’ebreo che uccide deliberatamente un non-ebreo è colpevole soltanto di un peccato contro le leggi del cielo, punibile solo da Dio e non dall’uomo. Se si è causa indiretta della morte di un non-ebreo, non vi è alcun peccato. Così… se si tratta di un gentile… gli si può far del male indirettamente, per esempio togliendo una scala quando è caduto in un fosso… Tuttavia se ciò comporta il rischio di suscitare l’ostilità contro gli ebrei, non bisogna farlo».

 

( Israel Shahak – “Storia Ebraica e Giudaismo – Il peso di Tre Millenni” – Ediz. “Centro Librario Sodalitium” )

 

 

 

 

 

 

Un nuovo, l’ennesimo, scandalo pedofilia sembra stia in queste ore scuotendo la comunità ortodossa di Brooklyn.

 

Nessuna novità a dirla tutta, casomai solo una conferma: dietro a quella che viene definita “religione” ebraica moderna si nascondono in realtà le peggiori infamie mascherandole dietro ad una “aurea” di “santità” particolarmente significativa che rappresenta perfettamente il rovesciamento dei valori – etici e morali – che si è prodotto in questa contemporaneità rovesciata e contorta dove tutto è stato relativizzato, tutto desacralizzato e disintegrato sull’altare della laicità per far posto a queste autentiche aberrazioni, vere e proprie manifestazione del Male assoluto.

 

E che di male assoluto quando si parla di pedofilia sia necessario scrivere crediamo non vi siano dubbi ….o almeno lo si spera considerando l’alto grado di “tolleranza” e buonismo ipocrita – e spesso complice dei peggiori delitti – che si è raggiunto nelle società contemporanee: dopo lo sdoganamento di tutte le forme di più o meno insondabile bestialità, dopo aver equiparato diritti e dato una parvenza legale di normalità all’omosessualità ed al transessualismo, dopo aver condonato delinquenza e criminalità della più infima ed abbietta categoria già qualcuno, nell’Olanda progressista, aveva pensato di legittimare la pedofilia (ricordiamo la costituzione di un partito di pedofili)….insomma se è vero che al limite non c’è fine possiamo tranquillamente scrivere di un vero e proprio baratro nel quale sta sprofondando la società moderna.

 

Un pedofilo è, senza se e senza ma, un animale ed assieme un criminale.

 

E nessuna giustificazione, nessuna analisi, nessun bel ragionamento – magari infiorettato dei soliti squallidi luoghi comuni su vere o presunte “repressioni” del soggetto in questione – potrebbe cambiare quanto sopra: per i pedofili ci vogliono i cari ‘vecchi’ ma sempre validi sistemi di un tempo; una corda, un po’ di sapone e un ramo robusto di un albero.

 

Il resto…le ‘disquisizioni’ intellettualoidi da salottini mediatici pomeridiani, le lasciamo tranquillamente a quelli che sono pagati profumatamente per irretire e disinformare attraverso lo ‘scatolotto’ demoniaco televisivo.

 

Il nuovo scandalo pedofilia che ha colpito la comunità ebraica ortodossa di Brooklyn sembra particolarmente esteso: 117 vittime, 85 arresti sarebbero fino ad oggi i numeri dell’indagine avviata dal procuratore distrettuale Hynes che ha rivelato trattarsi di quanto finora venuto alla luce.

 

 

A quanto sembra le resistenze e il controllo serrato esercitato sulla comunità dai rabbini avrebbero reso difficile l’inchiesta ma intanto emerge in tutta la sua ampiezza quello che sembra essere il più grave scandalo pedofilia che mai avrebbe colpito la comunità dei lubavitch, gli ortodossi ebrei, di Brooklyn.

 

Il procuratore distrettuale del quartiere newyorchese Charles Hynes ha confermato: negli ultimi tre anni sarebbero state arrestate 85 persone accusate di aver molestate un numero non inferiore a 117 vittime.
”L’operazione condotta dalle autorità investigative è stata denominata “Kol Tzedek”, voce della giustizia, e fin dall’inizio ha puntato a convincere le vittime a farsi avanti, a denunciare gli abusi e chi li ha commessi. Spesso, infatti, grazie alla reticenza e all’omertà all’interno della comunità ebraica i colpevoli continuano a rimanere a piede libero. Le vittime sono obbligate dalle regole della loro comunità ad attendere l’approvazione dei leader religiosi prima di portare i casi di abuso davanti alle autorità giudiziarie. – ha scritto “Il Fatto Quotidiano” nella sua edizione on-line di ieri – L’ultimo in ordine di tempo ad essere finito dietro le sbarre del carcere di Rikers Island è Andrew Goodman, 27 anni, un giovane con il volto da star di Hollywood, ma che all’interno della comunità kosher di Brooklyn in molti definiscono un “mostro”. L’ex dipendente di un’agenzia del servizio sociale ebraico ha abusato sessualmente per anni di due ragazzini ortodossi a Flatbush: uno di loro è stato costretto a prestazioni sessuali dagli undici ai quindici anni, mentre il secondo dai tredici ai sedici.

Secondo i documenti presentati in tribunale, Goodman era solito filmare con una webcam le sue vittime durante i festini a base di superalcolici e sesso che teneva nel suo appartamento, dove gli investigatori hanno trovato di tutto. Lubrificanti, bottiglie di liquore vuote, vestiti da teenager su cui sono stati rinvenuti diversi campioni di Dna. E anche un coltello da macellaio, con cui secondo alcune fonti avrebbe minacciato uno dei bambini che aveva trovato il coraggio di segnalarlo alle autorità.

Goodman viene da una famiglia di ebrei praticanti e ha frequentato la sinagoga sino a qualche anno fa. Si continua a proclamare innocente, anche se attraverso il suo avvocato ha ammesso i rapporti sessuali, dichiarando come “nessuno si è svolto contro la volontà” delle vittime. Ma le vittime erano bambini o adolescenti. A smascherarlo è stato un ragazzo, esortato dal rabbino Shea Hecht della comunità chassidica Lubavitch a raccontare tutto alla polizia. Gli investigatori hanno chiuso finora 38 casi di pedofilia riguardanti componenti della comunità ebraica di Brooklyn. Quattordici accusati hanno subito condanne dai 10 ai 20 anni, mentre per altri 24 sospetti non si è riusciti a dimostrare la colpevolezza.” (1)

 

 

A quanto sembra però la notizia, se si esclude qualche articolo in cronaca nera, non pare proprio aver avuto tutta la stessa rilevanza data , giusto per capire in che razza di mondo viviamo, alle analoghe indagini ed alle identiche accuse e crimini commessi in seno alla Chiesa Cattolica.

 

Per i preti pedofili ricordiamo un’ampia campagna anti-clericale messa in piedi dai media e, soprattutto, dalle televisioni di mezzo pianeta con i mea culpa pontifici giunti forse un po’ troppo in ritardo e i riflettori accessi, spesso, solo ed esclusivamente per partito preso.

 

Chiariamo: che di preti pedofili ce ne siano, ce ne sono stati e ce ne saranno probabilmente ancora questo è purtroppo un dato di fatto tristissimo e infame quanto vogliamo ma ineluttabile.

 

La natura umana è insondabile quindi diamo a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio; anche se in realtà, in queste tristissime storie di turpi commerci di vite umane e di violenze su bambini indifesi, non c’è alcun Dio e nessuna presenza “regale” solo squallide figure, indegne di continuare a vivere.

 

Ma colpisce ugualmente, facendo un paragone che è lecito, il silenziatore con il quale si cerca vanamente di occultare la vicenda degli ebrei pedofili rispetto al fracasso mediatico ed al rilievo dato a suo tempo alle inchieste sulla pedofilia negli ambienti ecclesiastici cattolici.

 

E quanto emerso dall’indagine newyorchese potrebbe solo essere la punta di un iceberg di infamie e vere e proprie bassezze demoniache.

 

Se ciò dovesse trovare nei prossimi mesi una conferma dall’indagine in corso non stupirebbe nessuno considerando ciò che realmente rappresenta la contro-teologia del Giudaismo contemporaneo, i suoi “insegnamenti” e la sua “tradizione”.

 

“L’Ebraismo talmudico non ha la Fededi Abramo, ma ne discende solo carnalmente, ed inoltre i fratelli maggiori della Bibbia (Caino, Ismaele, Esaù) sono il tipo del rèprobo, proprio come la Sinagogatalmudica fu riprovata da Dio per il Deicidio e fu soppiantata dal fratello minore: la Chiesadi Cristo. – scrivono i responsabili del sito internet www.holywar.org  (2)  analizzando il volume del prof. Israel Shahak, “Storia ebraica e giudaismo – Il peso di tre millenni” –  Occorre infatti distinguere il Giudaismo post-biblico o talmudico (che odia Cristo e i Cristiani) dall’Antica Alleanza che prefigurativamente era cristiana (annunciava in Gesù Cristo il Messia venturo). Innanzitutto il Giudaismo cabalistico non è per nulla monoteista. Secondola Càbala spuria il mondo non è retto da un solo Dio, ma da una miriade di eoni o intermediari divini, che emanano dalla Divinità (Panteismo emanazionista). Inoltre alcune «preghiere o atti rituali, secondo i cabalisti, hanno per scopo di ingannare gli Angeli (sorta di divinità minori o semi-dèi) oppure di rendere Satana propizio… [egli] apprezza molto le preghiere e i rituali ebraici… Sempre secondo i cabalisti, alcune delle vittime offerte in sacrificio erano destinate a Satana». Il Giudaismo post-biblico è anti-biblico. Shahak ci informa che tutte queste nozioni non possono essere cercate nei libri in lingua vernacolare, ma solo in ebraico, in testi scritti per un pubblico specializzato. «Un’idea falsa assai diffusa tra i Cristiani oggi… è che il Giudaismo sarebbe una religione biblica; che l’A. Testamento avrebbe la stessa importanza che ha tra i Cristiani… Mentre tutto è decretato dal Talmùd e non dalla Bibbia». La maggior parte dei versetti biblici che prescrivono dei precetti religiosi sono spiegati dal Giudaismo ortodosso con un significato completamente diverso da quello della Bibbia. Per esempio: «1°) “Non rubare”… è interpretato come la proibizione del “furto”, cioè del rapimento di un ebreo… Mentre il rapimento dei pagani da parte degli Ebrei è lecito secondo la legge talmudica… 2°) Alcuni termini come: “il tuo simile”, “uomo”, sono presi in senso esclusivistico e sciovinista. Per esempio: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”, è inteso dal Giudaismo classico ed ortodosso attuale come l’ordine di amare il prossimo ebreo, e non l’uomo in genere».

 

 

‘Dunque’…poco da aggiungere se non ricordare l’ammonimento del Sommo Poeta…

 

“Uomini siate e non pecore matte/ si che di voi tra voi/ ‘l giudeo non rida” (Dante Alighieri)

 

 

 

 

 

 

 

DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI

 

Direttore Responsabile Agenzia di Stampa “Islam Italia”

 

12 Dicembre 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note –

 

1)       “Scandalo pedofilia nella comunità ebraica ortodossa di Brooklyn: 117 vittime, 85 arresti” – sito internet www.ilfattoquotidiano.it dell’11 Dicembre 2011;

 

       2)     “Una radiografia del Giudaismo” – Recensione del libro di Israel Shahak a cura della redazione di www.holywar.org ;

 

 

 

 

Comment Israël a pillé le programme nucléaire militaire américain

12 Dic

Comment Israël a pillé le programme nucléaire militaire américain

Grant Smith

 
Depuis les années 60 Israël a pillé l’arsenal nucléaire militaire américain sans que les US n’interviennent sérieusement pour y mettre fin.

Des armes nucléaires US incontrôlées en Israël

Israël a envoyé cette semaine (début avril conférence d’Obama ndlt) son ministre responsable des services secrets Dan Meridor au sommet sur la sécurité nucléaire. Cette initiative US pour sécuriser les stocks nucléaires vulnérables contre des acteurs non étatiques est à la fois observée de près et furieusement talonnée. Israël a évité d’exposer son premier ministre Netanyahou à un questionnement pointu et embarrassant sur l’arsenal d’armes nucléaires clandestines du pays.

C’est pour cette raison comme l’a trompété le New York Times qu’Israël a envoyé une délégation de bas niveau. Une enquête menée depuis longtemps portant sur la manière dont de l’uranium utilisé pour l’ armement nucléaire a disparu de Pennsylvanie montre pourquoi l’Amérique est incapable de protéger ses propres matériaux nucléaires et son savoir faire de menaces internes. Le futur de cet uranium pourrait être déterminant dans le succès ou l’échec de l’effort de non prolifération de l’administration Obama.

David Lowenthal était membre de l’organisation clandestine de la Haganah – précurseur des forces armées israéliennes – et a combattu pendant la guerre d’Israël en 48 sous Meir Amit, qui est devenu plus tard le chef des services secrets israéliens. Lowenthal était un ami proche de David Ben Gourion le premier des premier ministres d’Israël. Au milieu des années 40 alors qu’il dirigeait l’Agence Juive Ben Gourion a mis en place un financement clandestin massif d’armes conventionnelles, un réseau de vol et de contrebande [1]aux Etats Unis détournant vers la Palestine des armes de petit calibre, de puissantes mitrailleuses, des machines pour fabriquer des munitions, des avions des bateaux et des tanks destinés au rebus américain après la seconde guerre mondiale.

Sur le front du nucléaire, Lowenthal a financé l’achat de l’usine de la société Apollo Steel en Pensylvannie pour 450 000 $. Le fondateur et président le Dr Zalman M. Shapiro, un inventeur génial et à la tête pendant un certain temps d’une organisation locale de la ZOA (Zionist Organisation of America) a incorporé la NUMEC (Nuclear Materials and Equipment Corporation) dans Apollo en 1956. Lowenthal a capitalisé en 1957 NUMEC via une offre d’actions et l’affaire a démarré – propulsée grâce au savoir crucial de scientifiques de très hauts niveaux.

Le co fondateur de NUMEC, le dr Leonard P. Pepkowitz avait auparavant travaillé sur le projet clandestin de Manhattan en 1944 ayant produit les premières bombes nucléaires de l’Amérique. Pepkowitz a plus tard dirigé le Laboratoire National de chimie analytique de Los Alamos au Nouveau Mexique. NUMEC a régulièrement reçu de grandes quantités d’uranium hautement enrichi et de plutonium des géants de l’industrie Westinghouse et de la Marine US pour transformation en combustible nucléaire pour sous marin et d’autres utilisations spéciales. Shapiro a été méticuleux dans la gestion des finances de la société trouvant des banques acceptant les demandes complexes de NUMEC qui se développait rapidement.

Au début des années 60, l’AEC ( Atomic Energy Commission) a commencé à noter des lacunes suspectes dans la sécurité de NUMEC, des comptes négligemment tenus, et une présence continuelle d’un grand nombre d’Israéliens à l’usine. En 1962 l’AEC a envisagé de suspendre la « fabrication d’armes secrètes » à NUMEC. En 1965 un audit de l’AEC a découvert que NUMEC avait perdu la trace de 110 Kg d’uranium hautement enrichi. En 1966 le FBI a ouvert une enquête – nom de code du projet DIVERT – et a commencé à surveiller la gestion de NUMEC et les visiteurs israéliens. Le 10 Septembre 1968, 4 Israéliens ont visité NUMEC pour discuter d’« engins thermoélectriques avec Shapiro » selon un courrier cherchant à obtenir le consentement officiel de l’AEC pour la visite du directeur de la sécurité de NUMEC. Parmi les visiteurs agrées il y avait Rafi Eitan. Après la visite d’Eitan, 293 Kg d’uranium hautement enrichi ont été inscrits comme manquants.

L’ancien chef du directoire de science et technologie de la CIA, Carl Duckett, a dit que l’agence avait conclu en 1968 que « le matériel de NUMEC avait été détourné par les Israéliens et utilisés pour fabriquer des armes nucléaires ». Un témoin visuel a fourni un témoignage au FBI portant sur une soirée tardive en 1965 quand il a trouvé plusieurs employés de NUMEC chargeant une camionnette avec des matériaux nucléaires. C’était inhabituel d’avoir un transport de matériel de ce type tard le soir. De plus ces employés particuliers (leurs noms ont été censurés des documents de 2654 pages du FBI obtenus grâce au Freedom of Information Act) « n’ont jamais eux-mêmes chargé la camionnette ». Le témoin a dit qu’ »il était sûr que c’était des produits à base d’uranium hautement enrichi à cause de la taille et de la forme du container et de l’étiquetage ». Un garde armé a chassé le témoin ; il a plus tard été menacé afin qu’il ne révèle pas ce qu’il avait vu sur le quai de chargement.

Le FBI, la CIA, le Congres, le GAO et l’AEC ont passé des décennies à enquêter sur les détournements sans résultat. Le FBI a insisté pour que des enquêteurs en criminalité nucléaire puissent déterminer si la radioactivité d’échantillons de terre collectés aux alentours de Dimona en Israël avait une signature évoquant NUMEC. Mais ce n’est que quand l’analyste de la Marine US Jonathan Pollard a été arrêté pour espionnage pour le compte d’Israël en 1985 que l’importance de Rafi Eitan a réellement été comprise. En 1986 des enquêteurs ont découvert qu’Eitan qui est entré à NUMEC en 1968 avait la même date de naissance – 23/11/1926 – que l’agent qui dirigeait Pollard. Selon Anthony Cordesman « Eitan n’avait aucune autre raison d’aller à l’usine Apollo si ce n’est pour les matériaux nucléaires ». Depuis Eitan a été démasqué comme l’un des agents principaux d’espionnage économique pour LAKAM une organisation secrète d’Israël impliquée dans de nombreuses opérations contre des cibles US. Le rôle du Lobby d’Israël qui n’a jamais été exploré en profondeur par les enquêteurs de l’affaire Pollard apparaissait en toile de fond. Un agent de la Business Fondation US-Israël a fourni à Washington DC une cachette où les documents volés par Pollard étaient copiés et secrètement transférés en Israël.

Mais la condamnation de Pollard à la prison à vie qui a suivi est une exception à la règle – les crimes commis pour Israël (même le détournement du nucléaire) ne sont pas punis par l’Amérique. Comme d’habitude l’enquête sur le détournement par NUMEC de l’uranium a disparu dans les années 90. DIVERT a rapidement été transformé en une enquête futile portant sur le fait de savoir si Zalman Shapiro avait une connaissance anticipée ou était impliqué personnellement dans les simagrées et les manières dont les responsables dans les institutions du Département d’Etat au AEC ont saboté toute garantie d’application de la loi pour Israël et le fait qu’il ait des comptes à rendre. A ce jour, tous les cerveaux du détournement d’uranium, les financiers, et les bénéficiaires ont échappé à toute poursuite criminelle alors même que les contribuables US ont financé le nettoyage des déchets nucléaires de l’usine Apollo de feu NUMEC .

Les US sont une vraie passoire pour l’espionnage sur le nucléaire par Israël cela est très bien documenté. En 1988 le GAO ont déterminé que les laboratoires nucléaires du ministère de l’énergie étaient bien trop ouverts aux visiteurs étrangers de « pays tels le Pakistan et Israël identifiés comme sensibles par le DOE car ils constituent un risque sécuritaire et ou de prolifération ». Les leçons du cas Eitan ont été ignorées. Le rapport a trouvé que « sur les 637 visiteurs de pays tels l’Inde, Israël et le Pakistan, le DEO n’a exigé des vérifications sur leurs antécédents que de 77 d’entre eux. » En plus de recueillir un savoir crucial d’autres technologies nucléaires connues pour avoir été détournées des US vers Israël incluent des technologies duelles de détonation, klystrons et klytons.

Cela n’aurait jamais du se passer comme cela. Au début des années 60 alors même qu’ont démarré les problèmes avec NUMEC le président J.F Kennedy a lancé une opération sérieuse de non prolifération et d’application de la loi stricte. Il a demandé que les US inspectent l’usine de fabrication d’armes nucléaires de Dimona en Israël pour empêcher Israël de se doter d’armes nucléaires. Kennedy a simultanément ordonné au Lobby américain pour Israël de se déclarer comme agence travaillant pour un gouvernement étranger pour rendre public leurs activités. Mais Israël et le Lobby aux US ont finalement eu le dessus sur ces deux points. [2]

En faisant pression publiquement sur Israël pour qu’il signe le TNP et en demandant un gel de la colonisation et des négociations de paix, l’administration Obama suit les traces de Kennedy. Mais le Lobby d’Israël a néanmoins ses propres priorités dominantes. Alors que Zalman Shapiro et les élites du Lobby tel le néo conservateur cette peste de Frank Gaffney se rassemblaient lors de soirées de ZOA à la veille de l’invasion de l’Irak par les US, diriger l’armée US d’Irak vers la Syrie et l’Iran était la priorité des priorités. Le Lobby a également travaillé jours et nuits pour maintenir les portes d’entrée et de derrière de l’Amérique ouvertes pour des transferts massifs d’aide et de préférences commerciales, polissant son image en extirpant ses agents aux prises avec l’application de la loi- allant même jusqu’à obtenir des pardons présidentiels pour faire table rase ou exalter d’autres évènements historiques malheureux qui remettaient en question la « relation spéciale » entre les US et Israël. Le journaliste d’investigation Seymour Hersh a fait remarqué que la totalité du comité exécutif d’AIPAC (conférence des présidents) est en faveur de la libération de Jonathan Pollard le justifiant en disant que « ses crimes ne sont pas de la haute trahison contre les US car Israël était alors et reste un allié proche ». Ces politiques dissimulées et imposées font que les prérogatives israéliennes vont directement à l’encontre de la sécurité nationale américaine, de la gouvernance et du respect de la loi – elles le sont souvent par des moyens illégaux. Tandis qu’Israël accroit ses efforts pour son propre « projet de détournement » pour obliger d’autres pays à se confronter à l’Iran signataire du TNP (tout en faisant dérailler toute négociation importante entre Israël et les Palestiniens) le reste du monde fait preuve de réel engagement pour la non prolifération nucléaire en envoyant des hauts diplomates au sommet américain.

Israël a simplement envoyé un espion.

C’est la raison pour laquelle les US doivent exiger plus que la signature par Israël du TNP. C’est seulement en récupérant tous les matériaux nucléaires volés qu’Obama pourra faire en sorte qu’on fasse confiance à l’Amérique quant à son propre engagement pour contrôler des bombes atomiques laissés sans surveillance.

14/04/2010 – http://www.antiwar.com

 

[1] voir pdf]url :http://www.irmep.org/ila/slater/091…

[2] Un lien avec l’assassinat de J.F Kennedy peu de temps après ? ndlt

 

( Fonte: www.france-palestine.org )