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SCARABOCCHI SISTEMICI, VELINE SIONISTE E “CATTIVI MAESTRI”

20 Dic

SCARABOCCHI SISTEMICI , VELINE SIONISTE E “CATTIVI MAESTRI”

–         di Dagoberto Bellucci

“Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare

quei programmi demenziali con tribune elettorali…”

( Franco Battiato – Bandiera Bianca )

“Imparare senza pensare è fatica perduta. Pensare senza imparare è pericoloso”

( Confucio – Citazioni )

Non potendo, né volendo, stare dietro a tutta la carta-straccia sistemica italiota abbiano visualizzato con qualche giorno di ritardo uno scarabocchio apparso in data 16 dicembre sul quotidiano “Il Riformista” a firma di tale Sonia Oranges dicesi giornalista napoletana residente a Roma.

Ora premesso che non sappiamo neanche a quanto possa arrivare il numero dei lettori del quotidiano in questione, né chi sia il direttore del suddetto giornale, vediamo di “ribattere” all’insieme sgangherato, fuorviante e demenziale raffazzonato dalla menzionata  “giornalista”

Innanzitutto occorre una breve premessa: a Firenze, la scorsa settimana, c’è stata una strage.

Hanno ammazzato un paio di senegalesi , ferendone altri tre.

L’assassino ci viene detto essere un “intellettuale” vicino agli ambienti “neofascisti” , autore di un paio di libelli “antisemiti”, simpatizzante di Casa Pound Italia eccetera eccetera …

Dunque vediamo di “ricapitolare”: c’è un tizio con simpatie “fasciste” che una mattina si è svegliato, ha impugnato una pistola, si è recato in uno dei tanti mercati fiorentini ed ha cominciato ad aprire il fuoco contro ogni ambulante ‘colored’ che si è trovato davanti…

E a noi?

Premesso che sembra il film-fotocopia in piccolo di quanto avvenne l’estate scorsa in Norvegia…dunque nemmeno un briciolo di ‘originalità’…possiamo dire tranquillamente che il tizio in questione era quantomeno “malato” ossia che aveva un qualche problema di troppo oppure qualcuno si sentirebbe in dovere di accusarci di “lesa maestà”?

E senza star qui a rammentare tutti i fatti delittuosi dei quali si rendono quotidianamente colpevoli le entità allogene deambulanti nel nostro paese…d’altronde delinquono anche migliaia di italiani.

 

Per la categoria “delinquenza” più o meno ‘comune’ – macro o mini che sia – rivolgersi a tutt’altro “indirizzo”.

 

Al massimo potremmo fare nostra la massima jungeriana “Meglio delinquente che borghese” ma questo non modificherebbe di una virgola quanto accaduto la scorsa settimana nel capoluogo toscano.

 

In breve se il “killer” di Firenze ha ucciso mosso da una qualche ideologia è tutto da dimostrare e, sostanzialmente, anche se ciò fosse non muterebbe di una virgola la realtà fattuale che indica nel gesto di una persona senz’altro affetta da una qualche forma di “disturbo” l’origine dell’episodio criminale in oggetto.

In Italia comunque a seguito di questo episodio si sono immediatamente rialzati i riflettori su un’area marginale qual è quella destro-radicale e la canea vociante si è messa subito al lavoro per cercare “mandanti”, “ideologi”, “colpevoli” di turno addirittura “cattivi maestri”.

L’anti-fascismo militante del terzo millennio fa oggettivamente ridere: non fosse altro perché non esistendo più alcun fascismo appare desueto, scontato, banale e fondamentalmente inutile.

L’operazione “demonizzazione” a 360 gradi sembra innestarsi e alimentarsi soprattutto da e sul web: forum e quotidiani on-line letteralmente intasati (…come i cessi di articoli che d’altronde puntualmente sono vergati per l’occasione da soggetti che presumibilmente non saprebbero tenere in mano neppure una vanga figuriamoci una penna…), deliranti articoli buttati lì a casaccio ( …della serie: “ndo cojo cojo”…) appelli e moniti contro tutti i razzismi…

 

Un deja-vu obsoleto che fa pensare soprattutto perché prendendo pretestuosamente l’episodio fiorentino si cercano veri, soprattutto presunti, “colpevoli”.

 

Non ci interessa la difesa d’ufficio di nessuno anche perché ognuno risponde per sé e per ciò che fa, scrive o dichiara ma, francamente, riesce difficile esprimere sentimenti che siano diversi da un “ME NE FREGO!” di fascistica memoria…

E non parliamo dei morti ammazzati, né del ‘killer’ ma di tutta la marea di idiozie con le quali sono stati confezionati decine di articoli e stilati dossier in questa ultima settimana.

Non bastando prendersela con Casa Pound Italia, con i forum “white power” tipo Stormfront, con l’organizzazione Militia e addirittura con sedici anni di “governo Berlusconi” – ….non sia mai che non c’entri il Silvio nazionale…- gli scribacchini sistemici, indirizzati a dovere dalle solite note veline sioniste, hanno pensato bene di rivolgere le loro ‘penne’ verso quelli che – con riferimento all’articolo del “Riformista” – sono stati niente popò di meno che definiti come “i cattivi maestri della destra estrema travestiti da intellettuali”.

 

Così infatti titola la “giornalista” Oranges il suo pezzo: un insieme sgangherato – meglio copiaincollato dalla rete informatica – di mezze notizie, astrusi nessi e collegamenti tra tizio e caio, presunte o meno ‘appartenenze’ tra caio e sempronio e , soprattutto, il lurido – nel senso di sporco – tentativo di affibbiare l’ideazione della strage o quantomeno l’individuazione di una “matrice” ideologica attraverso quello che viene definito “il mondo di Casseri e Boccassi”.

 

Non sappiamo esattamente quale fosse il mondo di Casseri ( l’assassino di Firenze ) né francamente ci interessa.

Ci interessa invece che, dopo aver parlato del professor Claudio Mutti in veste di editore del trimestrale Eurasia e di editore dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion , e citato il Prof. Moffa , la scarabocchiatrice del Riformista così prosegua: La pensa come lui, Dagoberto Bellucci che su Eurasia ha trovato spazio soltanto una volta: amico di Eva Henger prima di convertirsi (pure lui) all’islam. Collaboratore storica alla rivista Avanguardia, ispirata all’ideologia nazifascista e al fondamentalismo islamico, diretta da Leonardo Forte, processato nel 2008 dal tribunale di Trapani con l’accusa di «discriminazione razziale nei confonti della stirpe ebraica e dello stato di Israele», e condannato due anni dopo a nove mesi di carcere (i suoi collaboratori ne beccarono soltanto tre). Tramontata Avanguardia, Bellucci pubblica sul sito di Italia sociale, e dal Libano (dove vive e dirige un’agenzia di stampa in ottimi rapporti con Hezbollah) cura un blog dove periodicamente ospita delle black list di personalità ebraiche: dai giornalisti alle aziende. Tutti, naturalmente, da boicottare.”

 

Vediamo di ‘puntualizzare’:

a)      chi lo dice che la pensiamo come il Prof. Moffa in merito all’affaire Lewinsky?

b)      se proprio deve scrivere qualcosa – perché tanto “tutto fa brodo” – almeno la scriva giusta: su “Eurasia” abbiamo trovato spazio ben più di una volta…diciamo che in almeno 4-5 numeri della rivista sono comparse nostre interviste a personalità della politica libanese, all’ambasciatore iraniano in Italia e diversi articoli pubblicati sul sito ufficiale del trimestrale di geopolitica hanno trovato ‘spazio’…

Una collaborazione cominciata nell’autunno 2006 e finita nella primavera 2009…

c)      siamo “amici” di chi cazzo ci pare e ‘piace’…Qualcosa in ‘contrario’? Anche perché oggettivamente non si ‘capisce’ né cosa c’entri né cosa esattamente dovrebbe significare l’amicizia con x o y….Vantiamo anche “rapporti” di conoscenza con ambienti malavitosi…ciò non significa alcunché, né prova alcun cosa…Quindi vediamo di scrivere ciò che esattamente interessa scrivere e non menare il can per l’aia.

d)      La collaborazione con il mensile “Avanguardia” è ‘datata’ e alquanto remota…Sebbene non ci risulti che il giornale in questione sia “tramontato”….

e)      Scriviamo su “ItaliaSociale” – se è per quello facciamo anche parte della redazione del citato periodico on-line – ….quindi?

 

Ravvisa la scarabocchiatrice in questione un qualche reato nel delirio di citazioni raccattate alla viva il parroco dalla rete?

 

No. Non esiste alcun reato.

 

Come non è un reato curare – da Beirut, da Baghdad, da Damasco o Teheran o anche solo da Gabicce o Milano Marittima… – un’agenzia di stampa , né un blog (che difatti è ancora qui affatto “oscurato” come invece raccontato lo scorso luglio dai mentecatti informatico-giornalistici imboccati dagli ebrei del CDEC di Milano) dove, peraltro, periodicamente pubblichiamo ciò che più e meglio ci ‘aggrada’, quando e come ci aggrada…

 

Di certo quello che dobbiamo o non dobbiamo pubblicare sul nostro blog non lo verremo a chiedere ad una Sonia Oranges qualunque né all’ultimo dei Marco Pasqua….

 

I quali, sia detto per inciso, non rappresentano nient’altro che gli utili scarabocchiatori in servizio permanente ed effettivo degli interessi della nota ‘lobby’ ossia la pappagallescamente funzionale attività di ripetitori di analisi, documenti e dossier redatti dai solerti censori ebrei del CDEC milanese e da altre istituzioni sinagogiche…

 

Ai lettori – a quelli che avranno voglia e tempo da perdere (…perché senz’altro è tempo perso…) – lasciamo lo spazio per completare la lettura dell’articolo del Riformista.

 

Alla carta-straccia sistemica riserviamo indifferenza e disprezzo.

 

Agli “ispiratori” invece soltanto il  disprezzo…ricambiandoli con la stessa moneta.

 

 

Au revoir…

 

 

 

 

 

 

DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI

 

Direttore Responsabile Agenzia di Stampa “Islam Italia”

 

20 Dicembre 2011

    

 

 

Ecco i cattivi maestri della destra estrema travestiti da intellettuali

IDEOLOGI. Il mondo di Casseri e Boccacci si rifà a un pensiero negazionista di cui si trova traccia anche in riviste autorevoli e nelle università

di Sonia Oranges

Gianluca Casseri era «un povero pazzo» (almeno secondo Casapound che pure lo annoverava tra i suoi simpatizzanti) e infatti la scorsa settimana ha sparato ad alzo zero contro qualsiasi senegalese gli si parasse davanti, prima di suicidarsi; Maurizio Boccacci è considerato figura di spicco della destra extraparlamentare italiana, transitato per il Fuan, il Msi, Avanguardia nazionale, i gruppi naziskin, il Movimento politico occidentale, Militia e ora le patrie galere: era compagno di scuola di Valerio Fioravanti, ha organizzato manifestazioni in solidarietà con Priebke, e dichiarato: «Ammiro quello che Hitler ha fatto. Gli ebrei erano dei nemici che si opponevano ai suoi disegni». Casseri e Boccacci sono personaggi dalla grana e dallo spessore assai diversi, ma gravitano nella stessa galassia fortemente ideologizzata, i cui cattivi maestri sono lontani dalle adunate clandestine dei «camerati» come dai raid contro centri sociali e immigrati. Anche perché spesso l’estremismo di destra, sui temi come quello dell’antisemitismo, si salda con quello di sinistra. E si annida in un universo intellettuale che, in virtù della pur legittima libertà di pensiero ed espressione, trova spazio in case editrici e riviste di alto profilo. È il caso di Eurasia, rivista di studi geopolitici, che vede nel suo comitato scientifico firme autorevoli come Alfredo Canavero (docente di storia contemporanea della Statale di Milano), Fabio Mini (generale già a capo dello stato maggiore dell’Afsouth e comandante della Kfor) e lo storico ed ex diplomatico Sergio Romano. Eppure, a pubblicare la rivista sono le Edizioni all’Insegna del Veltro, fondate da Claudio Mutti, di formazione maoista prima e stretto collaboratore di Franco Freda poi, ha insegnato a lungo in uno dei licei più prestigiosi di Parma, si è convertito all’islam e per primo ha tradotto e ripubblicato in Italia i (falsi) Protocolli dei Savi di Sion (che non erano stati più stampati dagli anni Quaranta del secolo scorso). E ai quali si rifaceva lo stesso Casseri, pubblicando un anno un lungo articolo postato su un sito dal titolo agghiacciante: Olodogma, biblioteca revisionista su Olocash e truffa Sterminazionista. Prolifico saggista, Mutti si firma anche con lo pseudonimo di Omar Amin, che era il nome islamico di Johannes Von Leers, braccio destro di Joseph Goebbels e ispiratore delle campagne antisemite dell’Egitto nasseriano. E sfogliando i contributors della sua rivista brillano nomi ideologicamente in linea con questa vague. Come Claudio Moffa, negli anni Settanta divulgatore di scritti palestinesi, nei Novanta segnalatosi per aver dedicato un numero della rivista La lente di Marx, che gli costò l’allontanamento da Rifondazione comunista. A maggio del 2007 ha invitato il negazionista francese Robert Faurisson a tenere una lezione all’interno del suo master universitario all’università di Teramo, dove si svolgono anche le lezioni del master Enrico Mattei, promossi in collaborazione con la stessa Eurasia. Nell’edizione del 2010, Moffa ha tenuto banco su un argomento che poi fu contestato: «Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della Shoah, della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio». Roba da far venire i capelli bianchi, non fosse che l’esimio docente è convinto che fmanco Monica Lewinsky sia parte di un complotto ebraico. La pensa come lui, Dagoberto Bellucci che su Eurasia ha trovato spazio soltanto una volta: amico di Eva Henger prima di convertirsi (pure lui) all’islam. Collaboratore storica alla rivista Avanguardia, ispirata all’ideologia nazifascista e al fondamentalismo islamico, diretta da Leonardo Forte, processato nel 2008 dal tribunale di Trapani con l’accusa di «discriminazione razziale nei confonti della stirpe ebraica e dello stato di Israele», e condannato due anni dopo a nove mesi di carcere (i suoi collaboratori ne beccarono soltanto tre). Tramontata Avanguardia, Bellucci pubblica sul sito di Italia sociale, e dal Libano (dove vive e dirige un’agenzia di stampa in ottimi rapporti con Hezbollah) cura un blog dove periodicamente ospita delle black list di personalità ebraiche: dai giornalisti alle aziende. Tutti, naturalmente, da boicottare. Sempre su Eurasia è anche Luigi Copertino, pure lui docente del master Mattei, cattolico integralista e preconciliare, firma fissa anche di Effedieffe, il quotidiano online dell’omonima casa editrice (fondata nel 1991 e diretta da Fabio De Fina, ex dirigente di Forza Nuova, che pubblica un ampio catalogo del pensiero antisemita), diretto dal giornalista Maurizio Blondet che ospita spesso e volentieri articoli di ispirazione antiebraica, e si fregia di essere stato il primo ad accusare gli ebrei sionisti di essere i principali artefici del traffico di organi a livello planetario. Oltre la macchina del fango, insomma. D’altra parte, sempre Eurasia ha ospitato contributi di Aleksandr Dugin, teorico del pensiero eurasiatico, consigliere di Putin e, soprattutto, principale traduttore dei testi di Evola in russo. Come quelli di Israel Shamir, russo di origine ebraica, noto per essere stato ospite nel parlamento britannico dove si è fatto notare, paradossalmente, per le sue convinzioni ferocemente antisemite. Le Edizioni all’Insegna del Veltro, d’altra parte, lo hanno ampiamente pubblicato. E la prefazione dei suoi lavori era affidata a Serge Thion. Francese e negazionista.

data: 16/12/2011

Fonte: Il Riformista

LIBAN – Le Hezbollah: les déclarations du 14 mars sur l’attentat contre la Finul sont dangereuses et inacceptables

20 Dic
Le Hezbollah: les déclarations du 14 mars sur l’attentat contre la Finul sont dangereuses et inacceptables

Le Hezbollah a condamné les propos tenus par certaines personnalités du 14 mars concernant l’attaque contre la Finul dans le Sud du Liban, tout en mettant en garde contre la dangerosité et les répercussions négatives d’un tel comportement.

“Les accusations politiques lancées par certains responsables du 14 mars sont dangereuses, inacceptables et irresponsables. De même, ceux qui les ont proférées agissent comme étant une partie du plan ciblant les résistants”, a affirmé le Hezbollah dans un communiqué.

“Nous nous sommes accoutumés à ces préventions sans-fondement lancées par ce groupe dont les déclarations ne s’insèrent pas dans le cadre d’analyse, mais dans le cadre d’accusations directes sans une moindre évaluation des  conséquences”, a ajouté le texte.

( Fonte: www.moqawama.org )

BAHREIN – Bahreïn: cinq prisonniers torturés jusqu’à la mort, selon la BICI

20 Dic
Bahreïn: cinq prisonniers torturés jusqu’à la mort, selon la BICI
Un nouveau rapport de la Commission d’enquête indépendante du Bahreïn (BICI) a revélé que 5 prisonniers sont tombés en martyr sous la torture du régime des Khalifa.
La commission d’enquête a indiqué que trois de ces décès ont eu lieu pendant la détention des prisonniers par les forces de sécurité bahreïnies.
Alors, elle a appelé à une enquête plus approfondie sur la question.
Les cinq prisonniers ont été arrêtés parmi les manifestants, pendant le mouvement de contestation contre le régime bahreïni.
Le 23 novembre dernier, la Commission d’enquête désignée par les autorités, et pour semble-t-il donner l’impression de rendre justice aux victimes (à la manière israélienne après les massacres contre les Libanais et les Palestiniens) s’était contentée de dénoncer un “usage excessif et injustifié de la force” de la part des autorités durant la répression, ce à quoi le roi Hamad a riposté, en se contentant de démettre de ses fonctions le chef de la sécurité.
Le Bahreïn était secoué depuis la mi-février d’un mouvement de contestation, mené par la population autochtone contre la dynastie des Khalifa, que les forces de sécurité bahreïnies ont réprimé violemment, provoquant la mort de nombreux citoyens.
 
( Fonte: www.moqawama.org )